I restauri della Collegiata di Santa Maria Assunta a Poggibonsi

Luogo: Via della Repubblica

Comune: Poggibonsi

Denominazione: Chiesa di sopra

Data/periodo: Ricostruita nel 1859

Descrizione: La chiesa di Santa Maria Assunta, più comunemente detta “chiesa di sopra” per la sua posizione rispetto alla “chiesa di sotto” quella di San Lorenzo, è frutto di un rifacimento ottocentesco dell’antica Pieve di Santa Maria di Borgo Marturi, appartenente alla Diocesi di Firenze e ricordata dal 1076. La pieve in stile romanico aveva la facciata a salienti con un portale sormontato da una finestra e una loggia a proteggere l’ingresso. All’interno delle colonne con capitelli figurati dividevano l’aula in tre navate terminanti con altrettante absidi e una cripta si trovava sotto il presbiterio. L’altare maggiore era a cupola in legno dorato mentre cinque dei nove altari presenti erano in stile gotico.   

Nel 1787 la pieve venne sottoposta ad un pesante restauro ed altri interventi si resero necessari dopo il terremoto di inizio Ottocento. Nel 1859 alla comparsa di ulteriori lesioni venne deciso di demolirla e si iniziò la costruzione dell’attuale edificio neoclassico concluso nel 1865. La chiesa con pianta a croce latina ha tre navate, ampio transetto e abside centrale rettangolare. Lo spazio è scandito da colonne e semicolonne poggianti su basamenti in travertino e dai capitelli in stile ionico realizzati in stucco, che sostengono la copertura a botte nella navata centrale e nel transetto e a crociera nelle navatelle laterali. La facciata in travertino ha tre portali, cornici in aggetto ed è scandita da quattro lesene che sostengono un fregio seguito da un frontone con cornice a dentelli. Sui vertici del frontone si trovano due statue in terracotta raffiguranti San Lucchese e San Gregorio Magno e al centro era una croce del Golgota sostituita in anni più recenti con una Madonna Immacolata in marmo. Lateralmente alla chiesa si trova la torre campanaria, rifatta nel 1895 ad opera del Comune al quale spettava il mantenimento del campanile per la concessione del campanone. In quell’occasione venne installato l’orologio, costruita la merlatura di coronamento e posizionato il “gabbione” che sostiene la campana mentre nella parte basamentale si possono ancora notare decorazioni di gusto lombardo originali.

Nel 1937 vennero eseguiti altri lavori di manutenzione e il vecchio altare maggiore venne sostituito con un bell’altare marmoreo settecentesco di manifattura fiorentina, proveniente dalla Collegiata di San Gimignano da dove era stato tolto per la sua forma barocca. Negli anni ’70 il proposto Licurgo Pistolesi eseguì altri lavori di restauro che rinnovarono completamente la chiesa. L’altare barocco e il pulpito del 1885 vennero smontati e i marmi sistemati nella corte interna dell’adiacente cappella di San Gregorio, venne tolta la balaustra in marmo e il coro ligneo quattrocentesco del quale si persero per sempre le tracce. Nell’abside venne aperta una grande finestra con vetrata istoriata, il pavimento venne rifatto in marmo rosso marezzato nel presbiterio e in cotto nel resto della chiesa, tinteggiate le colonne di grigio in linea con il nuovo altare in pietra serena e acquistati nuovi arredi.

L’ultimo restauro eseguito tra il 2002 e il 2003 è stato eseguito per dare alla chiesa una nuova organizzazione liturgica per questo l’intervento maggiore ha riguardato la zona del presbiterio, ma nel contempo da parte dei progettisti l’intento è stato quello di dare alla chiesa un aspetto più accogliente e luminoso a partire dai suoi elementi costitutivi quali i pavimenti, le pareti, i decori e l’illuminazione.

La zona del presbiterio è stata modificata dandole una forma semicircolare per estendersi verso l’assemblea dei fedeli e creare con questa meno separazione. Il pavimento rosso è stato sostituito con uno in marmo bianco nel quale è stato inserito un cerchio in marmo giallo, posto proprio sotto il nuovo altare in modo da sottolineare la centralità della mensa eucaristica. L’altare, disegnato dall’Architetto Marco Magni nel rispetto dello stile neoclassico della chiesa, è costituito da un blocco unico di marmo statuario nel quale sono state inserite delle formelle in marmo giallo provenienti dal vecchio pulpito e decorato al centro con l’immagine a rilievo dell’Assunta. Nella stessa bicromia dell’altare è stato realizzato anche l’ambone dalla forma di mezzo ottagono chiuso a pozzetto mentre dietro l’altare maggiore, di fronte alla grande vetrata e nel punto più visibile della chiesa, è stato rimontato l’altare monumentale settecentesco sopra il quale è stato sistemato il crocifisso ligneo.

Dopo che la Soprintendenza archeologica ha effettuato delle indagini sotto il pavimento che hanno confermato l’assenza di strutture preesistenti, la chiesa è stata ripavimentata con mattonelle in palissandro bianche e grigie disposte a scacchiera.

Saggi sulle pareti e sulle colonne hanno permesso di recuperare la colorazione originale e sulla base di questa sono stare dipinte color avorio i fusti delle colonne con le basi e i capitelli del colore del travertino grezzo e le pareti e le volte di bianco.

Nel rispetto delle sue forme neoclassiche i dipinti che adornavano le pareti della chiesa sono stati tutti tolti e sistemati nella vicina chiesa di San Lorenzo, lasciando solo una moderna via crucis in argento. Nei due bracci del transetto due altari in marmo e stucco dipinto: uno dedicato al patrono San Lucchese con un dipinto su tela di Giuseppe Colignon datato 1807 che raffigura la morte del Santo mente l’altro, che custodisce il SS. Sacramento, ha una scultura del Cristo sotto la mensa dell’altare e un Sacro Cuore dei primi dell’800 opera dell’artista aretino Pietro Benvenuti. Accanto a quest’ultimo è stato sistemato anche il fonte battesimale a vasca decorato risalente al 1341. Altri due altari lignei intagliati e dorati dell’Ottocento si trovano nelle cappelle laterali dedicate una all’ Immacolata Concezione e una a San Luigi Gonzaga. In controfacciata una bussola di ingresso in legno verde e oro sopra la quale è la cantoria con l’organo di fine ‘700 costituito da parti di organi più antichi. Il restauro ha riguardato anche la facciata in travertino, ripulita e dotata di rampa di accesso e le statue.

Bibliografia:

Antichi C., Poggibonsi: pagine di storia, uomini illustri, monumenti ed opere d’arte, leggende, notizie diverse, bibliografia, Poggibonsi, Quaderni poggibonsesi, 1965, pp. 176-177

Fiorentini C., Santa Maria Assunta: restauro della Collegiata di Poggibonsi, Poggibonsi, La Tipografica, 2003

Frati M. Santa Maria Assunta e Cappella di San Gregorio (già San Nicola) a Poggibonsi, in “Chiese medievali della Valdelsa: i territori della via Francigena. Aspetti architettonici e decorativi degli edifici romanici religiosi lungo le strade nei pivieri valdelsani tre XI e XIII secolo. Vol. 2 Tra Siena e San Gimignano”, Empoli, Editori dell’acero, 1996, pp. 103-106

Guicciardini P., Magni M., Guicciardini & Magni architetti. Architettura civile, Londra, Verbavolant, 2007, pp. 120-123

Mantelli G., Pacciani M. La chiesa di Santa Maria Assunta: pive, collegiata, propositura, Associazione Storica Poggibonsese (a cura di), Poggibonsi, Nencini, 2004

Autore scheda: Silvia Vellini

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