Santuario della Divina Provvidenza a San Gimignano

Luogo: Località Pancole

Comune: San Gimignano

Data/periodo: 1668/1949 anno di inaugurazione

Descrizione: Il santuario di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza si trova a Pancole una località a pochi km da San Gimignano, caratterizzata da colline di vigneti e oliveti. La sua costruzione è avvenuta dopo un evento miracoloso avvenuto in una data non certa, ma per tradizione identificata con il 2 maggio 1668. Il miracolo ha riguardato la figlia muta di Sebastiano di Giovanni Ghini di Pancole, alla quale mentre pascolava il bestiame piangendo a dirotto apparve una bella signora che le chiese il motivo di tanta tristezza. La ragazza prodigiosamente rispose che piangeva per la gran fame e che la famiglia era così povera da non riuscire a sfamarla. A quel punto la donna le disse di andare a casa dove avrebbe trovato cibo in quantità. La ragazza obbedì e tornata a casa raccontò tutto alla mamma che svenne per la felicità di aver sentito parlare la figlia e nel vedere la madia piena di pane, le botti piene di vino e i coppi pieni d’olio. Quindi chiamati i familiari e le vicine si recarono tutti insieme dove la ragazza aveva avuto l’apparizione e in un dirupo tra le rovine di una piccola e antica cappella, ignota fino ad allora agli abitanti del luogo, fu ritrovata, ricoperta dai rovi e dall’edera, l’immagine della Madonna con il Bambino che venne graffiata con la roncola durante il ritrovamento.

La zona era attraversata da una delle tante varianti della via Francigena e la cappella della quale si parla forse precedentemente era un tabernacolo viario modificato nel corso del tempo, sul quale era stata affrescata l’immagine della Madonna in trono mentre allatta il Bambino, dipinto attribuito a Pier Francesco Fiorentino eseguito nel periodo tra 1475 e il 1499 quando l’artista si trovava a San Gimignano.

Dopo il ritrovamento l’immagine miracolosa iniziò a dispensare grazie e ad attirare migliaia di persone da tutte le parti della Toscana, favorito dal momento di grande difficoltà che la popolazione viveva dopo la terribile peste del 1630. Il piccolo centro rurale di Pancole divenne presto luogo di pellegrinaggio e da subito si iniziò a pensare alla costruzione di una chiesa intorno alla cappella come era già avvenuto a Poggibonsi per il santuario della Madonna di Romituzzo.

La posa della prima pietra avvenne l’8 luglio 1668 e nel 1670 era già costruita nelle sue parti essenziali. L’edificio costruito prendendo a modello della chiesa della Madonna di Provenzano di Siena, era a croce latina con un’unica navata, transetto e cupola nel punto di incrocio dei due. Due altari si trovavano nei due bracci del transetto mentre l’altare maggiore decorato con marmi provenienti da ogni dove, venne costruito nel 1672 intorno all’immagine sacra. La cappella doveva trovarsi a ridosso della strada e che è stata mantenuta costruendo la chiesa sopra un cavalcavia.

All’esterno un grande piazzale e una loggia che proteggeva i tre portali di ingresso, loggia che venne ingrandita nel 1761 con i due laterali per proteggere i pellegrini dalle intemperie e per appendere gli ex-voto che progressivamente aumentavano. Nel 1727 veniva dipinta la volta di copertura e costruito il campanile, dopo di che il 14 settembre di quello stesso anno avvenne la consacrazione della chiesa. Nel 1788 l’oratorio venne elevato a pieve e dotato di un fonte battesimale costruito in marmo e alabastro con facce a cornice.

Nel 1923 la Madonna veniva invocata con il titolo attuale di Madre della Divina Provvidenza e la chiesa si innalzava a santuario diocesano. Nello stesso anno venivano fatte due corone d’oro in sostituzione di quelle in lamina di argento poste sul dipinto dal 1694.

Durante il secondo conflitto mondiale il santuario non venne risparmiato: nel 1944 prima venne colpito dalle bombe americane e poi nella notte tra il 13 e il 14 luglio i soldati tedeschi in ritirata fecero saltare con delle mine il cavalcavia distruggendo quasi completamente l’ultimo esempio di architettura settecentesca a San Gimignano. La chiesa priva di copertura rimase divisa in due tronconi: la facciata con una parte di navata e la zona absidale con il campanile anche se fortemente danneggiati. In tutta questa distruzione il muro del vecchio tabernacolo con l’immagine della Madonna era ancora miracolosamente in piedi e il dipinto venne restaurato da Italo Dal Mas di Firenze che procedette al distacco dell’affresco dal vecchio muro e l’applicazione su una base di cemento armato.

Subito ci si impegnò per la ricostruzione anche se con non poche difficoltà economiche. L’ingegnere Dino Loni presentò un progetto poco fattibile perché dispendioso e perché prevedeva la costruzione di un edificio neoclassico che non teneva assolutamente conto della storia del santuario. Un nuovo incarico venne così affidato all’architetto Severino Crott che aveva già avuto esperienze con edifici religiosi e che mirò al consolidamento delle parti rimaste e al ripristino di quelle crollate apportando piccole migliorie come, ad esempio, la cupola impostata su un tamburo ottagonale che con le sue finestre dona luce all’edificio oppure la ricostruzione del cavalcavia più alto che consentì di rialzare il presbiterio. Crott non si fermò alla progettazione dell’edificio religioso ma si occupò della tinteggiatura delle pareti e delle membrature architettoniche scelte sulla base dei colori presenti nel dipinto miracoloso e anche degli arredi con la progettazione del fonte battesimale, del pulpito, degli altari e dei confessionali. Durante la posa della prima pietra il 29 giugno 1947 disegnò una pergamena miniata che venne inserita nelle fondamenta della chiesa. Il 20 ottobre 1949 la chiesa venne inaugurata. Dal 1997 il santuario è gestito dall’Istituto dei Servi del Cuore Immacolato di Maria.

Bibliografia:

Razzi R., Il Santuario della Madonna di Pancole in San Gimignano. La Storia e l’Immagine, Poggibonsi, Arti Grafiche Nencini, 2002

Autore scheda: Silvia Vellini

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