Chiesa di San Giusto a Ricavo – Castellina in Chianti

Luogo: Località Ricavo

Comune: Castellina in Chianti

Data/periodo: Il borgo di Ricavo è ricordato già nel X secolo nelle carte della Badia di Passignano, come sede di castello e “curtis”; nel 1176 fu aggregato al territorio fiorentino e nel 1220 fu concesso dall’imperatore Federico II in signoria ai conti Guidi

Descrizione: La chiesa di San Giusto è una piccola chiesa romanica che in antico dipendeva dalla pieve di San Leolino a Panzano. È una costruzione molto semplice, a navata unica con abside semicircolare, che lascia ancora vedere il paramento murario originale a filaretto di alberese conservato nella facciata a capanna e nella struttura muraria, mentre la copertura a volte del soffitto risale a un intervento ottocentesco, così come l’unico spiovente che il tetto presenta all’esterno, a partire da circa la metà della costruzione. Alla stessa epoca dovrebbe risalire la finestrella a campana aperta in facciata in sostituzione della monofora originale. Un piccolo campanile a vela con bifora è presente sul lato sinistro. La canonica fu eretta ai tempi del Granduca Pietro Leopoldo. In facciata si nota una maiolica di recente fattura, rappresentante un episodio della Via Crucis, posta sopra una piccola lapide con l’iscrizione “MISSIONI / 1935”.

All’interno, il presbiterio è introdotto da due gradini, ma manca il tipico arco trionfale di raccordo con la navata. Le lesene leggermente aggettanti dal muro e dalla costolonatura della volta suggeriscono debolmente una suddivisione in tre campate. Le pareti della chiesa, con le pietre a vista, sono decorate da alcuni dipinti su tela, tra i quali spiccano un San Giovanni Battista e un San Giusto [?] del Seicento, di buona fattura, oltre ad un più debole Transito di San Giuseppe. Il soffitto è affrescato con un San Giusto in gloria [?] di gusto popolaresco, che si direbbe del tardo Ottocento.  Dal presbiterio, a destra, si accede alla sagrestia, dove si trova un altare in stucco che dovrebbe risalire all’inizio del Novecento.

Intorno al 1950, la chiesa è stata restaurata dalla Soprintendenza ai Monumenti di Siena: in quell’occasione fu asportato l’intonaco dalle pareti interne e furono rifatti il pavimento e il soffitto.

Bibliografia:

Avanzati E., Ciampolini M., Il Chianti senese, Siena, Nuova Immagine,  2001, pp. 126-127

Benvenuti A., Moretti I., Sabatini P., Bernacchioni A., Fattorini G., La Porta P., Il Chianti e la Valdelsa senese, Firenze–Milano, Regione Toscana, Mondadori, 1999, pp. 137-138

Biadi L., Compendio storico-politico-religioso della Castellina nel Chianti di Toscana, Firenze, G. B. Campolmi, 1867, pp. 104-105

Brachetti Montorselli G., Moretti I., Stopani R., Le strade del Chianti Gallo Nero, Firenze, Bonechi, 1984, p. 86

Canessa G., Guida del Chianti, Firenze, I Centauri, 1969, p. 138

Guarducci T., Guida illustrata della Val di Pesa, San Casciano, Fratelli Stianti, 1904, p. 65

Moretti I., Stopani R., Chiese Romaniche del Chianti, Firenze, Salimbeni, 1966, pp. 102-1

Repetti E., Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana, Firenze 1833-1843, vol. IV, p. 747

Stopani R., Castellina in Chianti, in “Ager Clantius” IX, Firenze, Centro Studi Chiantigiani Clante, 2005, p. 31

Torriti P. (a cura di), Le chiese del Chianti, Firenze, Le Lettere, 1993, pp. 132

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00210400 (compilata da L. Gori Savellini)

Autore scheda: Michele Occhioni

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