Il Santuario etrusco di Sillene – Chianciano Terme

Luogo: Località Sillene

Comune: Chianciano Terme

Denominazione: Sillene area sacra

Data/periodo: V-IV sec. a. C.

Descrizione: La ricchezza del centro etrusco di Chianciano è ampiamente attestata anche dall’esistenza di un santuario in località Sillene, documentato già nei decenni iniziali del V sec. a. C. In questo luogo nel 1867-1868 vennero messi in luce i resti di un pavimento e alcune parti di statue in bronzo, che hanno fatto ipotizzare l’esistenza di un centro antico con caratteristiche urbane e alcune sepolture di uomini con a lato cavalli, riferite a sacrifici in onore della divinità.

I complessi statuari erano collocati presso il sontuoso santuario, ubicato a breve distanza dalla sorgente di acqua calda, che ancora oggi porta il nome di Sillene e dovevano essere dotati di ampie vasche, dove l’acqua che sgorga ad una temperatura di 40° circa, veniva raccolta per i riti in onore delle divinità salvifiche, che presso la fonte venivano venerate.

Il santuario potrebbe essere stato eretto per volontà del mitico re Porsenna dopo il suo ritorno dall’impresa bellica contro Roma, tanto che i frammenti statuari sono stati ricondotti ad immagini divine raffiguranti Diana Nemorense, altrimenti sconosciuta in Etruria.

La produzione locale delle statue sembra confermata dalle stretta affinità per l’acconciatura dei capelli con quella di una figura su un cippo di pietra fetida scoperto sempre a Chianciano nel XIX secolo, che costituisce uno degli esemplari più belli della categoria.

Durante il IV-III sec. a. C. nel santuario venne innalzata un’altra immagine divina raffigurata su un carro, ornato con piccoli delfini guizzanti, tirato da due cavalli aggiogati con uno splendido timone, decorato con una straordinaria testa di grifo. Per la presenza di un crescente lunare la divinità, è stata identificata con Diana nel suo aspetto notturno oppure con Selene, protettrice della vegetazione che preferiva la rugiada e amava specchiarsi nelle limpide acque appena sgorgate. Anche la localizzazione del tempio presso un bosco fitto e selvaggio, a breve distanza da una sorgente concorrerebbe a confermare questa individuazione, tanto che il nome della dea si è perpetuato fino ad oggi nella fonte salutare chiancianese a dimostrazione dello stretto legame che univa Selene al culto delle acque particolarmente sentito e praticato dagli Etruschi.

La località, tuttora, in alcuni recessi più nascosti, infonde tutta la suggestione e la magia che dovette stimolare gli antichi Etruschi che ivi innalzarono l’importante santuario, rimasto in uso tra il V e il VI secolo a.C..

Bibliografia:

Alberti Parrochi G., Piccardi G., Sui bronzi sacri del Bagno di Sillene, “Studi Etruschi” XXI, p. 249-260

Bonamici M., I bronzi del santuario di Sillene a Chianciano Terme, in L’acqua degli Dei. Immagini di fontane, vasellame, culti salutari e in grotta, a cura di Paolucci G., Venezia, p. 45-55

Gamurrini G. F., Di alcuni bronzi etruschi trovati a Chianciano, “Annali dell’Instituto” 1882, p. 140-156

Milani L. A., Tre bronzi del museo etrusco di Firenze, “Notizie degli Scavi” 1887, p. 222-232

Stibbe-Twiest A.G. E., The Moon-goddes from Chianciano Terme, in “Overdruk uit de Mededelingen van het Nederlands Instituut te Rome. XXXIX, 1977, p. 19-28

Autore scheda: Giulio Paolucci

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