Il vino Nobile di Montepulciano

Luogo: Montepulciano

Comune: Montepulciano

Descrizione: Il Vino Nobile di Montepulciano rappresenta una delle principali denominazioni del Senese. È del 1966 il riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata (DOC) che si affianca a quello ottenuto dagli altri grandi vini come il Chianti, il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino e la Vernaccia di San Gimignano, le prime cinque denominazioni del senese.

Nel 1967 il Nobile di Montepulciano può contare su una coltivazione specializzata di oltre 222.000 ettari e di una coltivazione promiscua di oltre 1.450.000 ettari, tali da consentire una resa di oltre 40.000 ettolitri di vino.

Le sue origini, ovviamente, sono ben più antiche. Secondo il Consorzio del Vino Nobile, il documento più antico che attesta l’origine di questo vino risale al 789 e fa riferimento alla donazione di un pezzo di terra coltivato a vigna presso il Castello Poliziano. Diversi secoli più tardi il Nobile trova il suo pieno riconoscimento come prodotto di qualità. Nel Cinquecento, era conosciuto e apprezzato da personaggi illustri, come Papa Paolo III Farnese. Il Nobile era molto amato anche dal suo bottigliere Sante Lancerio, attento conoscitore e degustatore di vini.

Lo scienziato e scrittore Francesco Redi, nel celebre polimetro intitolato Bacco in Toscana (1685), lo definì come il “Re d’ogni vino”:

Bella Arianna con bianca mano

versa la manna di Montepulciano,

colmane il tonfano, e porgilo a me.

Questo liquore, che sdrucciola al core,

oh, come l’ugola e baciami e mordemi!

oh, come in lacrime agli occhi disciogliemi!

Me ne strasecolo, me ne strabilio

e fatto estatico vo in visibilio.

Onde ognun che di Lieo

riverente il nome adora,

ascolti questo altissimo decreto,

che Bassareo pronuncia e gli dia fé:

Montepulciano d’ogni vino è Re!

Nel 1980 il Nobile diviene Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), con un disciplinare che prevede una presenza di Prugnolo gentile (il Sangiovese di Montepulciano) non inferiore al 70% e il restante 30% di vitigni complementari adatti alla coltivazione toscana (purché le uve bianche non superino il 5%).

Bibliografia:

Ferraro G., I vini d’Italia giudicati da Papa Paolo III (Farnese) e dal suo bottigliere, Sante Lancerio. Operetta tratta dal manoscritto della biblioteca di Ferrara e per la prima volta pubblicata da Giuseppe Ferraro, in “La Rivista Europea”, anno VII, 1876, II, pp. 87-116

Maroni L. e Imparato S., Nobile, re dei vini, Milano, Bargello, 1991

Meloni P., Contadini, nobili ed imprenditori. Il vino come patrimonio culturale nel senese, in P. Clemente e M. E. Giusti (a cura di), Alla ricerca delle origini dello stile toscano, Firenze, Università di Firenze, Manifatture Sigaro Toscano, pp. 32-55, 2013

Redi F., Bacco in Toscana, introduzione e commento di Carmine Chiodo, Roma, Bulzoni Editore, 2000 [1685]

Documenti:

Disciplinare Vino Nobile di Montepulciano

Autore scheda: Pietro Meloni

 

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