I girasoli

Luogo: Chianti

Comune: Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Castelnuovo Berardenga

Data/periodo: Durante il periodo estivo

Descrizione: I colori della campagna sono estremamente vari, seguono i cicli stagionali con tonalità sempre diverse e inconfondibili.

Nella zona del Chianti, nel mese di luglio, è facile vedere grandi campi di girasoli in fiore, che spiccano con il loro giallo intenso come perfetta figura dell’estate.

Fiore di origine americana nella sua forma selvatica, il girasole è conosciuto e coltivato dalle popolazioni indigene del Nord America, dove veniva impiegato per ottenere olio e burro, oppure per ricavare dai semi abbrustoliti una speciale farina.

Fu scoperto in Perù da Francisco Pizarro: presso gli Inca, questo fiore era la rappresentazione del Dio Sole.

In Italia, com’è noto, lo si chiama “girasole” perché si volge sempre verso il sole, caratteristica tipica delle piante appartenenti al genere helianthus, che cioè si distinguono per l’eliotropismo.

Questo grande e particolare fiore ha ispirato diversi pittori (tutti ricordiamo i girasoli dipinti da Van Gogh) e anche poeti come Eugenio Montale, che nella raccolta di poesie Ossi di seppia chiede che gli si porti questo fiore perché rassereni il suo animo inquieto:

Portami il girasole ch’io lo trapianti

nel mio terreno bruciato dal salino

e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti

del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

Il poeta portoghese Fernando Pessoa, invece, scrive:

Il mio sguardo è nitido come un girasole

ho l’abitudine di camminare per le strade

guardando a destra e a sinistra

e talvolta guardando dietro di me

Ma il girasole compare anche nelle poesie di Salvatore Quasimodo, William Blake; nei romanzi di Carlo Longo, Antonia Arslan e Hayden Torey, solo per ricordare alcuni autori.

I girasoli colorano i campi chiantigiani da Castelnuovo Berardenga a Radda in Chianti. Come gli ulivi, le vigne e i cipressi, questi fiori sono diventati simboli del paesaggio collinare toscano. Hanno inoltre raggiunto una resa importante per l’economia locale, inserendosi in un sistema con una discreta vocazione cerealicola che utilizza la coltivazione in rotazione.

Bibliografia:  

Montale E., Ossi di Seppia, Torino Einaudi, 2012 [1925]

Pessoa F., L’esistenza spirituale. Tutte le poesie ortonime, Milano, Acquaviva editore, 2010

Autore scheda: Pietro Meloni

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