Artemisia cretacea
Luogo: Crete senesi
Comune: Asciano
Denominazione: Assenzio delle Crete, assenzio dei Calanchi
Descrizione: Il termine inglese badlands, letteralmente “terre cattive”, è sicuramente il nome che più si addice alle Crete senesi, luogo inospitale e al contempo affascinante, che con le sue forme ha ispirato pittori, scrittori e viaggiatori e che è anche, dal punto di vista naturalistico, luogo di confine, caratterizzato dalla presenza di piante altamente specializzate e uniche.
Due sono i fattori, predominanti in questo ambiente, che concorrono a rendere il terreno poco ospitale alla crescita delle piante: elevati fenomeni di erosione o deposizione e presenza di sali sodici in concentrazioni elevate. I fenomeni erosivi sono legati alle tipologie di substrato (in questo caso si tratta di argille deposte in seguito alla ingressione marina pliocenica), mentre il livello di sali sodici dipende dalla presenza di solfato di sodio.
In questo ambiente si sviluppa una vegetazione del tutto particolare, caratterizzata dalla presenza di piante alofite tra cui l’Artemisia cretacea (Artemisia caerulescenses ssp. Cretacea). Si presenta come un piccolo cespuglio aromatico dalle foglie sfrangiate di colore verde azzurrognolo, endemico della Toscana e dell’Emilia Romagna. Perenne, è la tipica specie di pianta pioniera che si insedia in luoghi deserti trattenendo con le sue radici l’umidità e il terreno e favorendo così l’innesco di importanti processi di pedogenesi (formazione del suolo). L’apparato radicale sotterraneo è molto sviluppato e permette alla pianta di adeguarsi alle oscillazioni del livello di falda acquifera tipiche di questi ambienti.
Caratteristica interessante, oltre a quelle già citate, è che nell’Artemisia cretacea la pressione ambientale ha portato a un passaggio dall’entomogamia (impollinazione per opera degli insetti) all’anemogamia, che rappresenta una forma di adattamento all’ambiente arido e ventoso delle Crete: l’impollinazione avviene ad opera del vento e i fiori non producono nettare, non hanno odore e presentano dei colori smorti. La riproduzione vegetativa avviene ad opera di rizomi e stoloni; durante la stagione estiva, caratterizzata da temperature che nella zona delle Crete senesi possono superare i 35 gradi centigradi, le parti aeree della pianta si disseccano per limitare la traspirazione.
Le prime testimonianze della presenza delle piante alofite sono state trovate in sedimenti di età messiniana, evidenza strettamente correlata al restringimento e chiusura del collegamento con l’oceano Atlantico per un innalzamento delle soglia di Gibilterra (Menichetti 2010). Questi eventi geologici hanno portato a un importante deficit idrico e a una fase definita CSM (Crisi di Salinità Messiniana) tra 5 e 6 milioni di anni fa. A causa del clima caldo e asciutto, si è formata una depressione desertica con laghi salati; l’Artemisia cretacea e le piante alofite che appartengono ai generi Limonium, Salicornia, Arthrocnemum, Salsola hanno colonizzato l’intera area mediterranea. Attualmente la presenza di questa pianta nell’area delle Crete senesi è fortemente minacciata dal carico antropico legato alla necessità di creare zone agricole nelle aree prima destinate alla pastorizia.
Bibliografia:
Bargagli R. e Favilli L. (a cura di), Biodiversità del Territorio Senese: collezioni didattica ricerca, Regione Toscana, Università degli Studi di Siena, 2010, pp. 7-8.
Biondi E. e Pesaresi S., The Badland Vegetation of the northern-central Apennines (Italy), in “Fitosociologia”, vol. 41 (1), suppl. 1, 2004, pp. 155-170.
De Dominicis V., La Vegetazione, in Giusti F. (a cura di), La storia naturale della Toscana meridionale, Cinisello Balsamo (Milano), Amilcare Pizzi Editore, edizione riservata Monte dei Paschi di Siena, 1993, pp. 320-323.
Menichetti E. La crisi di salinità del Messiniano: ricostruzione paleoambientale e paleoclimatica attraverso l’analisi palinologica di depositi dell’Italia centrale, Tesi di Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra, relatore A. Bertini, Università degli Studi di Firenze, a. a. 2009-2010.
Note:
Artemisia dei calanchi: Artemisia cretacea (Fiori) Pignatti
Codice Flora d’Italia 783.183.003
Classe Magnoliopsida
Famiglia Asteraceae
Status in Toscana Vulnerabile
Livello di Rarità Regionale
Le causa di minaccia sono rappresentate soprattutto dallo spianamento delle superfici a calanchi e biancane per uso agricolo e l’evoluzione della vegetazione essenzialmente dovuta alla cessazione o alla diminuzione del pascolo ovino. Come misure per la prevenzione si segnalano la coltivazione delle superfici a calanchi e a biancane e la reintroduzione del pascolo con carichi adeguati.
Autore scheda: Serena Castignoni
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