Il complesso termale di Campo Muri – Rapolano Terme

Luogo: Campo Muri

Comune: Rapolano Terme

Descrizione: A ovest di Rapolano Terme, in località Campo Muri, negli anni Settanta del secolo scorso venne alla luce, in seguito all’inizio di un’attività di estrazione di travertino, un complesso archeologico pluristratificato con fasi  comprese fra il III secolo a.C. e la fine del IV secolo d.C. Le prime tracce di frequentazione nel sito con ogni probabilità sono riferibili a un luogo di culto, legato alla presenza di acque termali cui venivano attribuite proprietà terapeutiche. Indizi di uno sfruttamento cultuale sono alcuni bronzetti figurati, in origine facenti parte di un deposito votivo unitario e più consistente, presso la sorgente della Buca delle Fate. Le piccole statue di devoti e offerenti, alcune delle quali dai tratti filiformi, sono rappresentate nel tipico gesto di porgere la patera che contiene le libagioni.

Alla seconda metà del II secolo a.C. risale la costruzione di ambienti funzionali allo sfruttamento delle caratteristiche delle acque calde e dei vapori. Il momento di massimo sviluppo planimetrico si data all’età augustea, in cui vennero costruiti nuovi ambienti termali con spazi all’aperto: giardini, palestre, lunghi portici e ambulacri.

Il rinvenimento di numerosi reperti monetali ha permesso di confermare una continuità d’uso del complesso per tutto il II e il III secolo d.C.

La fase tardo-antica del IV secolo d.C. vide un uso differente di alcuni ambienti rispetto alla loro funzione originaria: ristrutturazioni con materiale di recupero, tratti murari fatiscenti, tamponature di porte, apertura di buche di palo nelle pavimentazioni in cocciopesto, nuovi piani in terra battuta, resti di focolari e interramenti di dolia sono gli elementi che hanno portato a identificare un uso domestico di diversi spazi dell’edificio. Sporadici manufatti, databili alla prima metà del XVI secolo, rappresentano l’ultima testimonianza di una frequentazione dell’area.

Bibliografia: 

Barbagli D. e Paolucci G., Divinità salutari e depositi votivi, in Rafanelli S. e Spaziani P. (a cura di), Etruschi. Il privilegio della bellezza, Sansepolcro, Aboca Edizioni, 2011, pp. 104-116

Chellini R., Acque sorgive, salutari e sacre. Ricerche archeologiche e di topografia antica, Oxford, British Archaeological Reports, International Series 1067, 2002

Fatucchi A., L’età romana, in “Atti e memorie della Accademia Petrarca di lettere arti e scienze”, XLII, 1979-80, pp. 323-339

Hermon E. (a cura di), Vers une gestion intégrée de l’eau dans l’empire romain, Roma, L’Erma Di Bretschneider, 2008

Maggiani A., Culti delle acque e in grotta in Etruria, in “Ocnus”, 7, 1999, pp. 187-203

Paolucci G. (a cura di), Museo Civico Archeologico delle Acque, Siena, 1997

Paolucci G. (a cura di), L’acqua degli dei. Immagini di fontane, vasellame, culti salutari e in grotta, catalogo della mostra (Chianciano Terme, 31 maggio-30 settembre 2003), Montepulciano, Le balze, 2003

Autore scheda: Giulia Losi

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