L’abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Luogo: Monte Oliveto

Comune: Asciano

Descrizione: L’abbazia di Monte Oliveto Maggiore sorge a ridosso dei valloni e dei calanchi di argilla che caratterizzano il paesaggio delle Crete senesi. Si tratta della sede dell’Abate Generale, capo dell’ordine dei Monaci Benedettini Olivetani fondato dal Beato Bernardo (Giovanni Tolomei), un nobile senese che nel 1313 lasciò la famiglia e, insieme a Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini, si rifugiò in eremitaggio nei luoghi aspri e brulli delle Crete. Qui i “pii solitari” crearono una congregazione che venne riconosciuta come tale già nel 1319.

L’ordine Olivetano crebbe rapidamente: alla fine del XIV secolo l’abbazia era a capo di ventidue monasteri, con più di trecento monaci. A quel tempo, il territorio dove oggi sorge l’imponente complesso religioso era assai inospitale e pressoché deserto: veniva chiamato Accòna, che significa “terra che affila”. Sotto il colle di Accòna, i primi eremiti si rifugiarono in anguste grotte scavate nell’argilla. Nei secoli successivi, grazie agli importanti interventi dei monaci, il paesaggio cambiò volto e il monastero divenne più accessibile, divenendo, tra Quattrocento e Cinquecento, un centro culturale e spirituale di grande importanza.

Architettonicamente, l’abbazia si mostra nella sua monumentalità e austerità. Si compone di molti edifici, chiese, cappelle e chiostri, ospita una bellissima biblioteca, una spezieria e una foresteria. Della fine del Trecento è l’imponente torre quadrangolare all’ingresso, il cui grande arco è decorato con terrecotte smaltate. Nel XV secolo fu costruito il chiostro grande, a pianta rettangolare, dipinto con un ciclo di trentasei affreschi sulla vita di San Benedetto: nove episodi sono stati realizzati da Luca Signorelli tra il 1497 e il 1499, mentre gli altri sono di Antonio Bazzi (detto il Sodoma), che li affrescò tra il 1505 e il 1508. Nello stesso secolo furono edificati anche i due chiostri più piccoli e i due bracci principali della costruzione principale. La chiesa, austera nella struttura esterna, sorprende per gli interni barocchi e per il coro, pregevole opera di tarsia di Fra Giovanni da Verona, con ben quarantotto seggi che occupano l’intera navata, al centro del quale spicca il leggio di Raffaele da Brescia, un altro capolavoro di tarsia.

Bibliografia:

Galli L. (a cura di), In viaggio nel Quattrocento. Guida al Rinascimento nelle Terre di Siena, Milano, Silvana Editoriale, 2010

Lucatti R., Asciano: centro delle Crete Senesi, a cura di F. Salvi, Firenze, Octavo, 1998

Autore scheda: Marta Mazich

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