La Signora della Fonte

Luogo: Fonti di Follonica – Siena

Contrada: Contrada del Leocorno

Denominazione: La leggenda della Signora della Fonte

Descrizione: Le Fonti di Follonica, con quell’aura di mistero che deriva da secoli di muto abbandono, hanno prodotto nei secoli diverse leggende, delle quali quella più importante è dedicata ad un fatto misterioso che i nostri vecchi facilmente rievocano per scoraggiare i piccoli ad avventurarsi negli infidi sentieri della valle.

Questa leggenda riguarda una donna detta “la Signora della Fonte”, protagonista di una fosca vicenda nel Medioevo. Si narra che nell’antichità, circa mille anni fa, una giovane donna abbia incontrato presso la fonte, mentre riempiva una brocca d’acqua, un cavaliere che abbeverava il suo cavallo. Si videro e fu amore all’istante. Quando lui partì per la Terrasanta con i Crociati, si giurarono amore eterno e stabilirono di ritrovarsi in questo luogo al ritorno di lui. Passò il tempo e la giovane, tutti i giorni, portava il suo bambino, che nel frattempo era nato da quella relazione, a giocare nei pressi della fonte.

Un giorno il bambino cadde nell’acqua e scomparve. La donna, dal dolore, maledì quel luogo e così l’acqua della sorgente venne meno, fino a scomparire del tutto, per cui la fonte a poco a poco sprofondò nella terra. Si dice però che la Signora della Fonte sia ancora lì che aspetta il suo cavaliere vegliando sul suo bambino e che sfinita dalla disperazione non abbia nemmeno più lacrime per piangere. Solo il ritorno del cavaliere potrebbe far uscire ancora lacrime da quegli occhi inariditi e far così ringorgare acqua dalla sorgente.

Questa leggenda ha attraversato i secoli per giungere fino ai giorni nostri. Si diceva che un contadino che tornava dal campo e passava di lì, avesse raccontato di aver udito un pianto disperato di donna che chiamava il nome di un bambino e avesse visto una figura ritta sull’orlo della fonte, circondata da una luce fioca. Per qualche tempo nessuno passò più dalle parti della Fonte di Follonica, poiché correva voce che fosse maledetta ed anche perché il suo sprofondamento sotto la terra continuava inarrestabile, quasi fosse a conferma la volontà espressa dalla giovane.

Chissà se nell’oscurità della notte qualcun altro riuscirà ancora a vedere la donna girovagare sui resti della fonte, aspettando di poter riabbracciare il suo bel cavaliere e il suo bambino!?

Fonti: 

Memoria orale

Autore scheda: Contrada del Leocorno, Mario Fineschi

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