Catacomba di Santa Caterina d’Alessandria a Chiusi
Luogo: Chiusi Scalo
Comune: Chiusi
Data/periodo: Le iscrizioni ci attestano l’uso di questa catacomba nella seconda metà del II sec. e per tutto il III secolo
Descrizione: La comunità cristiana di Chiusi doveva essere particolarmente complessa non solo perché piuttosto numerosa, ma anche perché doveva avere una struttura gerarchica ben precisa, come attesterebbero le iscrizioni funerarie di un diacono, di un esorcista, oltre a quella di un vescovo. I monumenti più importanti che ne testimoniano l’esistenza sono le catacombe di Santa Mustiola e Santa Caterina. Tra le due quella di Santa Caterina è la più antica.
La Catacomba di Santa Caterina d’Alessandria si trova a circa 1,5 Km dal centro storico, lungo la via Cassia che collegava Roma con Chiusi e poi Arezzo, in una zona che allora non doveva far parte della città di Chiusi, ma di un sobborgo nato presso un porto del fiume Clanis, all’epoca navigabile. La catacomba deve il suo nome, non al culto locale di santa Caterina d’Alessandria, ma ad una piccola cappella situata nella zona sovrastante dedicata a Santa Caterina d’Alessandria o delle Ruote. Alcuni ricercatori di tombe etrusche si erano introdotti nella catacomba già nel 1830, privandola di alcuni materiali andati in parte dispersi. Il 1847 è però la data ufficiale del ritrovamento, avvenuto sempre ad opera di ricercatori di antichità etrusche. Ulteriori scavi furono condotti nel 1983 e permisero di riportare alla luce alcune tombe sotto l’attuale pavimento.
La catacomba è scavata nell’arenaria ed è composta da un vestibolo e da due gallerie principali e tre secondarie. L’attuale struttura si deve all’esistenza in origine di due ambienti ipogei ben distinti, messi erroneamente in comunicazione dagli scavatori del XIX secolo, e facenti parte di una più vasta area funeraria, che accoglieva sia sepolture pagane che cristiane. L’origine pagana della catacomba sarebbe attestata da numerose iscrizioni di gentilizi, come quelli dei Gellii e dei Fonteii, importanti famiglie chiusine.
All’entrata si trova una grande urna cineraria in travertino ornata da fasci littori e da una figura maschile togata, un magistrato. Due colonne scanalate con capitelli corinzi fanno da cornice all’altare, dietro al quale si aprono le gallerie. Le pareti delle gallerie sono interamente occupate da sepolture ad arcosolio, aperti sulle pareti e coperti con coppi ed embrici. Numerose le iscrizioni ancora presenti, sia pagane che cristiane.
Bibliografia:
Barni E. – Bersotti G., La Diocesi di Chiusi, Chiusi, Edizioni Luì, 1999
Bersotti G., Chiusi. Guida storico-artistica della città e del suo territorio, Chiusi, Tipolito “La Gente”, III ed., 1994
Cipollone V., Le origini del cristianesimo a Chiusi, in Martini L. (a cura di), Chiusi cristiana, Chiusi, Edizioni Luì, 1997, pp. 30-35
Paolucci G., La catacomba di Santa Caterina, in Martini L. (a cura di), Chiusi cristiana, Chiusi, Edizioni Luì, 1997, pp. 36-45
Autore scheda: Elisa Laurini
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