Sito archeologico di San Quirico – Castelnuovo Berardenga
Luogo: Località San Quirico
Comune: Castelnuovo Berardenga
Data/periodo: Le emergenze archeologiche individuate sul sito hanno datazioni diverse: i resti delle abitazioni più antiche datano al III-II secolo a.C.; rinvenimenti ulteriori, relativi sempre a strutture abitative, risalgono al periodo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.; i resti archeologici di epoca più recente sono pertinenti a una casa di epoca tardo antica, databile tra VI e VII secolo d.C.
Descrizione: Il sito di San Quirico, su cui si erano individuate emergenze archeologiche già negli anni Settanta del Novecento, è stato indagato dall’Università degli Studi di Siena mediante alcune ricognizioni e due scavi stratigrafici agli inizi degli anni Novanta (1992).
Il sito si inserisce in un contesto, come quello del territorio castelnovino, già ricco di emergenze e rinvenimenti archeologici che attestano una frequentazione assai lunga della zona, dall’epoca preistorica al Medioevo, e fornisce ulteriori, interessanti informazioni, costituendo una delle poche emergenze chiaramente riconducibili ad epoca tardo antica.
I resti più significativi riguardano in particolare un’abitazione costruita e abitata tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., ed una del VI-VII secolo d.C. La casa del I secolo a. C. aveva un solo vano a pianta rettangolare, un pavimento in terra battuta, muri in pietra non lavorata dello spessore di un metro, con conci di grandi dimensioni in ognuno dei quattro angoli e un tetto a doppio spiovente, sostenuto al centro da un palo di legno, di cui è stata individuata la buca per l’alloggiamento e che sembra essere stato fermato intorno con pietre a rincalzo. All’interno della casa si trovava un focolare addossato alla parete sud e realizzato con pietre disposte in cerchio. La porta della casa era aperta sul lato nord-ovest e racchiusa internamente da un cordolo di pietre disposte in linea trasversale che dovevano servire ad arginare le acque piovane.
La seconda struttura, datata al VI-VII secolo d.C., presentava anch’essa una pianta rettangolare, era orientata in senso sud-nord, e aveva dimensioni più piccole. La casa aveva un tetto a un solo spiovente ed era realizzata in laterizi e pareti in terra pressata dello spessore di 80 cm. Degli arredi interni si è potuto individuare un focolare circoscritto da pietre di piccole dimensioni e appoggiato al muro ovest, due grandi contenitori per derrate (dolia) posti sul lato nord, mensole applicate ai muri e un tavolo dei quali sono probabilmente indizio gli strati ricchi di carboni individuati sul pavimento in terra battuta corrispondente al livello di vita dell’abitazione.
La porta d’ingresso della casa doveva aprirsi sul lato meridionale della casa, mentre all’esterno, in corrispondenza del lato est, si appoggiava una tettoia di paglia mischiata ad alcuni laterizi e sorretta da quattro pali in legno, di cui restano le buche per l’alloggiamento. Nei pressi della casa sono state individuate le tracce di un recinto per animali e di una fossa per lavorazioni metallurgiche per i bisogni domestici. I reperti ceramici e di metallo, gli scarti alimentari e le ossa combuste rinvenuti in associazione con i resti della capanna tardo antica rievocano il semplice susseguirsi delle attività quotidiane: il lavoro dei campi, la realizzazione degli utensili per il fabbisogno personale, la preparazione del cibo. Attestano inoltre come, ancora tra VI e VII secolo, le attività di sfruttamento del territorio in questa zona fossero incentrate in particolare sull’agricoltura e sull’allevamento.
I ritrovamenti sono inseriti in un contesto piuttosto ricco: sono state individuate (ma non scavate) altre abitazioni databili tra III e II secolo a.C. che darebbero un quadro più completo del contesto abitativo, descrivendo un’area importante per lo sfruttamento agricolo di questa zona alle pendici delle colline del Chianti e prossima alle principali vie di comunicazione che dovevano seguire i corsi d’acqua del fondovalle. I ritrovamenti archeologici non sono oggi visibili; la zona è adibita a coltura estensiva, mentre alcuni dei materiali rinvenuti sono esposti al Museo del Paesaggio a Castelnuovo Berardenga.
Bibliografia:
Ascheri M., Ciampoli D., Siena e il suo territorio nel rinascimento, I, Siena, 1986
Bonelli Conenna L. (a cura di), Castelnuovo Berardenga nel XVII secolo. Terra di signori e contadini, mercanti ed ecclesiastici (La relazione Gherardini del 1676), Quaderni, 7, Montepulciano, 1987
Cammarosano P., La famiglia dei Berardenghi, contributo alla storia della società senese nei secoli XI-XIII, Spoleto, 1974
Ciampoli D., Szabò T. (a cura di), Viabilità e legislazione di uno stato cittadino del duecento. Lo statuto dei Viari di Siena, Siena, 1992
Goggioli S., Roncaglia G. (a cura di), Museo del Paesaggio. Bosco Le Pici. Nuove scoperte archeologiche in Chianti, Firenze, Aska, 2006
Tracchi A., Di alcune antiche strade dell’Etruria settentrionale, con particolare riferimento al territorio Chianti-Berardenga, in “L’Universo”, 2, 1971
Tracchi A., Dal Chianti al Valdarno. Ricognizioni archeologhe in Etruria, Siena, 1978
Valenti M., Carta Archeologica della provincia di Siena. Il Chianti senese, Siena, Nuova Immagine, 1995, pp. 359-364, figg. 79-94 (nn. 31-34, F. 121 IV SO 4800/708)
Fonti:
ASS, Dipl. OM, 1073 feb 21: si attesta la curtis e la chiesa di San Quirico CB XXVI A 1226: duo bus poderis vel feudis quem positisunt ad Calcenum prope S. Quiricum
ASS, Biccherna, Cittadini Salvatici, 713-716: tra 1248 e 1252 vengono individuati soggetti d’imposta per un minimo di 12 persone e un massimo di 14 per S. Quirico di Berardenga
ASS, Opera metr. 1: citato S. Quirico Imberardenga tra i censuali del 1334
ASS, Statuti di Siena, 26, cc. 189 v – 193 r.: citato tra le comunità della Berardenga del 1337-1339
Links:
Il Luoghi della ricerca – Podere San Quirico
Biblioteca Archeologica Online
Note: Nel volume di Tracchi del 1978 sui siti archeologici del Chianti e del Valdarno, così come nell’Atlante dei siti archeologici della Toscana, pubblicato nel 1992, si parla dei “poderi di San Quirico e Pace”. Nella Carta Archeologica del Chianti, curata da Valenti nel 1995, il sito è indicato esclusivamente come “San Quirico”, mentre nella pubblicazione di Goggioli e Roncaglia del 2006, relativa allo scavo di Bosco Le Pici, in un capitoletto introduttivo che racconta a grandi tratti la storia più antica di tutto il territorio castelnovino, ricostruita sulla base dei rinvenimenti archeologici, si fa riferimento al sito di San Quirico e Pace. Attualmente, nelle didascalie che accompagnano i reperti esposti al Museo del Paesaggio, ad indicare il sito in questione si trova la denominazione “San Quirico in Pace” e nella stessa località, dove ci siamo recati di persona per scattare qualche foto dei poggi così come sono oggi, si trova un cartello che fa riferimento al toponimo “La Pace di San Quirico”. Le diverse occorrenze del toponimo possono creare confusione per l’identificazione del sito, ma la coincidenza delle datazioni e dei materiali anche in pubblicazioni diverse e la precisa citazione del testo pubblicato da Valenti nel volumetto su Bosco Le Pici di Goggioli e Roncaglia, dimostrano che si tratta sempre della stessa località. Gli elementi datanti che hanno permesso di stabilire la datazione dell’abitazione di età romana sono dei frammenti di ceramica cosiddetta “sigillata italica” pertinenti a una coppa campaniforme (del tipo Conspectus 14.1.3 e Pucci XX) e a un piatto (del tipo Conspectus 18.2.1 e Pucci X, 14, 212), la cui produzione si data appunto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Tra i reperti individuati nello scavo della casa tardo antica, gli elementi datanti sono costituiti dai frammenti di due bacini emisferici in ceramica ingobbiata di rosso (del tipo noto come Hayes 91 C e Hayes 103) e dai frammenti di due boccali in ceramica a superfici lisciate, tutti reperti questi riconducibili al VI-VII secolo ed esposti oggi presso il Museo del Paesaggio a Castelnuovo Berardenga.
Autore scheda: Società Cooperativa Archeologica ARA
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!