Due fotografi senesi
Luogo: Chianti
Comune: Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti
Descrizione: Marco Bruttini e Marco Muzzi sono due fotografi senesi che dedicano gran parte del loro tempo libero a raccogliere ritratti del mondo contadino, delle feste, delle processioni religiose e della vita quotidiana in diversi territori, dal Senese al Viterbese. Negli ultimi trent’anni hanno documentato la vitalità di molti piccoli paesi della provincia, spesso assenti nelle grandi narrazioni del patrimonio naturale e culturale. Li potremmo definire due “etnografi” che, attraverso l’uso della macchina fotografica, hanno cercato e cercano di raccontare, semplicemente, storie di vita.
La loro passione nasce quando la reflex diventa uno strumento alla portata di tutti, verso la metà degli anni Settanta. Marco Bruttini scopre la fotografia all’Istituto d’Arte di Siena, impegnandosi poi nella fondazione di diversi gruppi fotografici e collaborando con la stampa locale. Spiega:
Le camere oscure, all’epoca, si facevano una per molte persone, e quindi erano luoghi di aggregazione. Poi si organizzavano anche le mostre, legate perlopiù a tematiche sociali. Erano mostre auto-organizzate, senza l’appoggio di istituzioni. Molti, come camere oscure, usavano le cantine. Si trattavano temi di interesse sociale, il lavoro… argomenti che erano importanti in quegli anni.
Marco Muzzi ha una formazione umanistica, ha studiato all’Università di Siena e si è laureato con una tesi in Storia delle Tradizioni Popolari con Pietro Clemente, sviluppando un grande interesse per la vita contadina in Toscana. Racconta:
È stata importante per noi, ai nostri inizi, la conoscenza di Roberto Ferretti, fondatore dell’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma Grossetana.
In quegli anni Marco (Bruttini), durante un’escursione, di passaggio nel paesino di Santa Caterina, per caso scoprì una festa invernale, la Focarazza, e questo avveniva nello stesso periodo in cui se ne occupava Roberto Ferretti. Da questa occasione nacque una giornata di studi, una mostra e un libro fotografico. Noi eravamo però principalmente fotografi, loro erano studiosi. […] Quelli che anche oggi fotografiamo sono residui di un mondo che già allora stava finendo. Poi a noi importa molto creare rapporti umani; alla processione di San Polo, di cui si vedono alcune foto qui allegate, partecipiamo tutti gli anni. Così vediamo anche come le cose cambiano, anche se la tendenza generale è all’impoverimento, rispetto agli anni Ottanta […]. Ci sono quindi feste che facciamo tutti gli anni, soprattutto nel Grossetano e nel Viterbese […]. Alcune feste scompaiono, altre vengono riproposte, come ad esempio la benedizione degli animali per la festa di Sant’Antonio, qui nel Senese, che solo di recente è ritornata in uso.
In alcuni casi il fotografo osserva e partecipa alla vita culturale che sta documentando, come racconta Marco Muzzi ricordando l’evento dell’uccisione del maiale in un podere vicino a Monteriggioni:
Questa era una famiglia di pastori sardi, bravissimi, che erano immigrati qua da poco. Abitavano in un podere nei dintorni di Monteriggioni, dove vivevano con quattro bambini. Ed io ho assistito all’uccisione del maiale, stordito prima con una mazza, con un colpo in testa, e poi sgozzato. Alla fine, la padrona di casa portò una tazza con del sale dove intingere pezzetti del fegato ancora caldo dell’animale ucciso, che mi furono offerti da mangiare per festeggiare l’evento.
Marco Bruttini e Marco Muzzi sono certamente testimoni attenti del territorio senese e non solo.
La scelta di parlare di loro nell’ambito dell’Ecomuseo del Chianti è chiaramente arbitraria, dal momento che la vastità dei temi e dei contesti che frequentano permetterebbe di collocarli benissimo nell’ambito di uno degli altri Ecomusei Digitali delle Terre di Siena.
Il Chianti presentato nelle loro fotografie lascia intravedere la vicinanza culturale con Siena, la persistenza di un mondo contadino che si intreccia con un territorio ben più vasto, fatto di feste civili e religiose e di vita quotidiana dal Senese alla Maremma grossetana fino al Viterbese e al lago di Bolsena.
Fonti:
Intervista a Marco Bruttini e Marco Muzzi, raccolta da Pietro Meloni a Siena, il 29 settembre 2014
Autore scheda: Pietro Meloni
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