Amos Cassioli

Luogo: Asciano

Comune: Asciano

Settore di riferimento: Pittura

Data/periodo: 1832-1891

Descrizione: Amos Cassioli nasce ad Asciano il 10 agosto 1832 da Domenico Cassioli ed Assunta Mazzoni. Dopo una prima formazione nel seminario di Arezzo (dove si trasferisce all’età di 12 anni con lo zio Don Ottaviano che nella città ricopriva il ruolo di cappellano ed organista), nel 1948 fa ritorno ad Asciano per prendersi cura della madre e dei fratelli a causa dell’improvvisa morte del padre. Grazie ad una sottoscrizione dei Frati dell’Abbazia di Monte Oliveto, il giovane Cassioli può continuare i suoi studi ed iscriversi nel 1950 all’Accademia di Belle Arti di Siena. Al tempo, la carica di Direttore dell’Accademia era ricoperta dal neoclassico Francesco Nenci, che morì nello stesso anno lasciando il posto al purista Luigi Mussini, figura di grande rilievo per il giovane allievo, che ben presto si distinguerà nei concorsi di fine anno e nelle esposizioni accademiche.

La formazione accademica conferisce all’arte del Cassioli un’impronta di stampo purista. In questo periodo, i riferimenti principali sono non solo i “primitivi”, in particolar modo i toscani Spinello Aretino e Piero della Francesca, ma anche Raffaello, similmente a quanto stava facendo negli stessi anni Ingres, con cui entrerà in contatto negli anni romani. Negli anni successivi Cassioli approderà a una pittura più eclettica, arrivando a un disegno morbido, arricchito di un naturalismo già quasi decadente.

Nel 1856 Cassioli si reca a Firenze presso Carlo Milanesi, per compiere alcuni studi utili alla progettazione della pala d’altare commissionatagli per la Collegiata di Casole d’Elsa (Assunta tra i Santi Giuliano e Martino, 1857) e, nello stesso anno, si trasferisce a Roma, dove resterà fino al 1860 (anno in cui si trasferisce definitivamente a Firenze), grazie a una pensione elargita dal Granduca di Toscana. Il soggiorno romano è molto proficuo, Cassioli ha modo di studiare da vicino le opere di Raffaello e Michelangelo e anche di incontrare pittori di altre scuole e tendenze (come ad esempio Degas, Moreau, Fortuny, Tenerani, Minardi e Overbeck).

Nel passaggio dagli anni Sessanta ai Settanta, l’artista abbandona la sobrietà ingresca per approdare a uno stile con evidenti riferimenti orientaleggianti e dall’origine letteraria, rispondenti al gusto europeo dell’epoca napoleonica, che testimoniano lo sviluppo della pittura di genere (che unisce temi storico-letterari a motivi sentimentali e privati).

Dalla metà degli anni Sessanta, Cassioli aderisce al Romanticismo storico, in particolare a quello italiano di Francesco Hayez e Domenico Morelli, allontanandosi definitivamente dal purismo e dalla pittura nazarena. Nei suoi dipinti d’inserisce una nota melodrammatica, la pittura si fa più veloce, l’attenzione viene posta solo sui personaggi significativi (Bianca Cappello, 1878) e gli episodi storici o storico-fantastici sono immaginati in ambientazioni quotidiane (La modella nello studio di Leonardo, 1872).

Nel 1884 iniziano i lavori per gli affreschi di Palazzo Pubblico di Siena, terminati insieme al figlio Giuseppe nel 1886, che testimoniano uno sguardo al reale vicino allo stile dei macchiaioli, alla cui corrente però non aderirà mai.

La sua pittura di grande formato è caratterizzata da una messa in scena teatrale che traduce il presente come il passato in maniera familiare e divertente. La parte più consistente della produzione artistica del Cassioli, dove si esprimono le sue migliori capacità pittoriche, è la ritrattistica. I personaggi sono indagati nel dettaglio, dal punto di vista non solo esteriore, plastico e coloristico, ma anche interiore, attraverso una fine indagine dello sguardo e dell’atteggiamento. Le pose disinvolte e di grande naturalezza svelano la conoscenza di Degas, da cui Cassioli viene influenzato nella descrizione veloce ma attenta dei soggetti che rende le movenze naturali e spontanee.

Nel 1891, Amos Cassioli muore a seguito di una lunga malattia.

Note: Ad Asciano si trova il Museo Cassioli, nato nel 1991 per accogliere gran parte dei disegni e dei dipinti dell’artista e di suo figlio Giuseppe, anch’esso pittore. Nel 2007, il museo è stato riallestito a seguito del comodato decennale delle opere della collezione dell’Istituto di Belle Arti di Siena.

Autore scheda: Claudia Mennillo

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