Il Padule di Rosia e Orgia

Luogo: Rosia ed Orgia

Comune: Sovicille

Denominazione: La Piana di Rosia ed Orgia

Data/periodo: XVIII 

Descrizione: La Piana di Rosia o Padule è un bacino lacustre che si trova ad ovest dellabitato di Rosia e di Orgia. Si presenta come una vasta depressione allungata circondata dal rilievo della Montagnola senese e dalla Dorsale Medio Toscana a nord ovest, dalle colline di San Rocco- Bagnaia ad est e dallansa del Fiume Merse a sud. Questa zona, adesso bonificata, era nel Medioevo occupata da una vasta palude che si estendeva dal borgo di Orgia fino a quasi le porte di Sovicille. Le prime opere di bonifica furono intraprese in età medioevale e, dopo un periodo di totale abbandono, furono proseguite dai Lorena che dettero un assetto idrico più funzionale al comprensorio nel XVIII- XIX secolo.

La piana di Rosia è compresa nellarea di uno dei più importanti acquiferi della Toscana meridionale, quello della Montagnola Senese conosciuto come  il Luco. Lacquifero si colloca allinterno della Breccia di Grotti, una formazione del Miocene superiore, costituita da brecce e conglomerati. Una breccia, ricordiamo, è una roccia costituita da frammenti rocciosi a spigoli vivi circondati e cementati da una sabbia calcarea e limo. Il conglomerato, invece, è costituito da ciottoli arrotondati. In ambedue i casi si tratta di elementi che provengono dalla formazione del Calcare cavernoso e subordinatamente da marmi o calcari selciferi metamorfici. Questa caratteristica genetica rende questo deposito estremamente permeabile. La principale zona di zona di ricarica dellacquifero si trova nellarea del Monte Maggio,  da qui le acque defluiscono quasi radialmente verso il bacino dellElsa a nord e quello del fiume Merse a sud.  Lalimentazione dellacquifero è dovuta alle sole precipitazioni. La sua parte meridionale alimenta per la quasi totalità il fabbisogno idrico di Siena, Sovicille e Monteroni dArbia con un consumo totale inferiore alle potenzialità di questa porzione di acquifero (Capacci F., et al., 2009).

I pozzi principali si trovano vicino alla necropoli etrusca di Malignano e sono segnalati da un cartello. Se la parte sotterranea della piana ospita la risorsa idrica senese, quella sovrastantedel padule di Orgia ospita nei fossi e negli scoli di bonifica una interessante fauna relitta, caratteristica degli ambienti paludosi. In particolare èstata segnalata la presenza di Vertigo Moulisiana un piccolo mollusco gasteropode considerata specie vulnerabile ed inclusa nellallegato II della Direttiva 92/43/CEE. Vive nella lettiera, nei muschi e sugli steli della vegetazione palustre di ambienti prativi e ripariali, di paludi, torbiere, laghi. Ai margini del padule di Orgia, in risorgive che scaturiscono allaltezza della località denominata Molino del Mugnone, è presente una popolazione di Belgrandia thermalis un mollusco crenobionte, il cui ciclo biologico è strettamente connesso allambiente di risorgiva. Il nome thermalis deriva dal primo ritrovamento di questo gasteropode nelle acque di San Giuliano Terme, che non rappresentano, però il suo unico habitat, infatti, può vivere in sorgenti, canali, e corsi dacqua con acque correnti pulite e fredde. Si raccoglie sul fondo aderente ai ciottoli o sulla vegetazione sommersa (Giusti et al., 2012). 

Bibliografia:

Barazzuoli P. et al.,  Lacquifero carbonatico della Montagnola Senese, in Memorie dal Padule, la Piana di Rosia tra storia e contemporaneità”

Capacci F. et al., Studio Idrogeologico dellacquifero del Luco (Toscana, Italia), in Giornale di Geologia Applicata, vol. 8, fasc. 1, 2008, pp. 29-39 

Cavari F. e Ciacci A., Il territorio e le sue risorse ambientali e culturali, in Memorie dal Padule, la Piana di Rosia tra storia e contemporaneità” 

Giusti F. et al., Piani di Gestione delle riserve naturali della Provincia di Siena relativi agli invertebrati terrestri e dacqua dolce agli anfibi e rettili, in Sistema delle Riserve Naturali di Siena e Grosseto: Riserva Naturale Alto Merse. Quadro Conoscitivo, Amministrazione Provinciale di Siena, 2012, pp. 27-29

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