Viaggiatori del Settecento e racconti di viaggio

Luogo: Crete senesi

ComuneMonteroni d’Arbia 

Data/periodo: Secoli XVII-XIX  

Descrizione: Tra il XVII e il XIX l’Italia divenne meta privilegiata del viaggio, di piacere e di istruzione, che intellettuali e giovani dell’aristocrazia e della borghesia, soprattutto inglese e americana, intraprendevano come una sorta di rito di passaggio, di iniziazione all’età adulta.  Questa nuova tendenza venne chiamata, a partire dalla fine del XVII secolo, Il Grand Tour, il cui culmine venne raggiunto nel corso del Settecento, per poi trovare una nuova stagione di fioritura nell’Ottocento, dopo la cesura rappresentata dalle guerre napoleoniche. 

Del viaggio in Italia, Siena e la sua campagna furono spesso mete obbligate e tappe fondamentali verso Roma, quasi punto di collegamento ideale tra nord e sud attraverso la via Francigena. I racconti dei viaggiatori (spesso accompagnati da disegni, schizzi, immagini rare e preziose) hanno dato vita ad un vero e proprio genere letterario, che ci rimanda di Siena un’immagine di città magari in declino, che accusa un accentuato quanto irreversibile calo demografico, ma il cui glorioso passato continua ad affascinare gli occhi stranieri. Attraverso questi racconti, seppur filtrati da questa meraviglia, emergono spesso quadri interessanti e non scontati delle condizioni politiche, economiche e sociali della città e delle sue campagne. 

Ai tradizionali motivi del “viaggio in Italia”, per Siena si aggiunge quello legato al prestigio delle sue istituzioni scolastiche, dall’università al Collegio Tolomei. Ma anche quello del soggiorno di riposo o addirittura di cura, grazie alla presenza di, all’epoca già rinomati, centri termali. 

Non sorprende, alla luce di tutto questo, che anche le crete senesi abbiano rappresentato una delle tappe privilegiate del viaggio in Toscana. 

Così John Addington Symonds descriveva il paesaggio delle crete nel 1874, in viaggio verso Monteoliveto« … Mentre saliamo, la terra acquista tonalità marroni più intense. Ci sono boschi di querce dove branchi di porci si nutrono di ghiande. Ecco Monteoliveto, una massa di rosso laterizio con i cipressi per sfondo fra arruffati calanchi … sulla collina che si trova sotto il villaggio di Chiusure … Le balze si fanno più arcigne, più aride, spaventose … La gente dà il nome di crete a questi terreni, ma più che terra gessosa la loro sembrerebbe essere marna. Essa tende di continuo a smottare in gole e calanchi, mettendo a nudo le radici degli alberi e facendo della coltivazione del terreno un lavoro ingrato». 

Bibliografia: 

Barzanti R., Soggiorni senesi: tra mito e memoria, Siena, Monte dei Paschi, 2007 

Brilli A., Il paesaggio toscano e lo sguardo del viaggiatore, in Il paesaggio toscano: storia e rappresentazione, Siena, Monte dei Paschi, 2004

Brilli A., Viaggiatori stranieri in terra di Siena, Siena, Monte dei Paschi, 1986

Autore scheda: Eleonora Belloni 

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